Nelle frasi dei due leader il gioco del cerino: «Colpa tua». Cronaca di un matrimonio — quello tra Carlo Calenda e Matteo Renzi — che non si doveva fare, né domani né mai
Matrimoni per amore, matrimoni per forza, se ne sono visti d’ogni tipo, di gente d’ogni sorta, soprattutto in politica. Ma
Carlo e Matteo
non avevano bisogno della minaccia dei «bravi», lo sapevano già da soli che questo matrimonio, quello del partito unico tra Azione e Italia viva, non s’avesse da fare, né domani né mai. C’era solo da recitare il gioco del cerino, per dire davanti agli elettori: «È colpa tua. No la colpa è tua». E quella che segue ne è la sceneggiatura, scritta a quattro mani.
Renzi, retroscena: Calenda è pazzo, ha sbagliato il dosaggio delle pilloline.
Calenda: le volgarità di Renzi nascondono nervosismo esagerato.
Renzi, nota di rettifica: mai dato del pazzo a Carlo, le mie parole sono quelle della Enews.
Calenda: hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta lo «Staisereno» (quello riservato a Enrico Letta, ndr) non ha funzionato. Fine.
Renzi: vuoi firmare o no l’accordo sul partito unico? Nessuna…
Author: Roberto Gressi
Data : 2023-04-14 05:21:03
Dominio: www.corriere.it
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